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Sofri, Adriano.

Intellettuale, giornalista e scrittore italiano. Conseguita la maturità classica al liceo Virgilio di Roma (1960), nel 1964 si laureò in Lettere alla Normale di Pisa. Protagonista della vita politica degli anni Sessanta, nel 1967 diede vita alla formazione extraparlamentare Il Potere Operaio, che pubblicò l'omonimo giornale, supplemento di "Lotta di classe". Nel 1969, sull'onda del movimento studentesco e delle lotte operaie alla FIAT, S. fondò a Torino il settimanale "Lotta Continua" (V.), che dava voce alle istanze dell'omonimo movimento extraparlamentare nato l'anno precedente a Pisa. Dopo la strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) dalle pagine di "Lotta Continua" S. guidò una dura campagna di stampa contro il commissario Luigi Calabresi, accusato dall'intellettuale di essere il responsabile della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli. Nel 1972, a seguito dell'assassinio di Calabresi, S. e Lotta Continua divennero i maggiori indiziati della morte del commissario. Assolutamente critico nei confronti del "terrorismo rosso", ritenuto responsabile dell'arretramento del movimento sessantottino, nel 1976 S. decise lo scioglimento del movimento Lotta Continua, dedicandosi agli studi, all'insegnamento all'Accademia delle Belle Arti di Firenze e alla collaborazione con diverse testate. Nel 1988, insieme con Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani, S. subì il primo arresto, accusato dal pentito Leonardo Marino di essere il mandante dell'omicidio del commissario Calabresi. Il lungo iter giudiziario che ne seguì contò, tra il 1990 e il 1997, sette processi, nei quali si alternarono sentenze assolutorie e di condanna. Dopo l'ottavo processo (2000), che confermò la condanna a 22 anni di reclusione, S. rientrò nel carcere di Pisa per finire di scontare la pena. Anche dietro le sbarre l'intellettuale proseguì la sua attività professionale, scrivendo sulle pagine di "Repubblica", "Panorama", "Il Foglio". Ottenuta la semilibertà (giugno 2005), collaborò come bibliotecario con la Scuola Normale di Pisa. Nel novembre dello stesso anno, a causa di una rara malattia all'esofago che lo costrinse in ospedale, gli fu concessa la sospensione della pena per motivi di salute. Intorno alla sua vicenda umana nacque un vasto movimento di opinione a sostegno della concessione della grazia, che S. si è sempre rifiutato di chiedere, dichiarandosi innocente. Intellettuale di grande spessore, pubblicò numerosi libri, tra cui ricordiamo Memoria (1990); L'ombra di Moro (1991); Il futuro anteriore (1992); Le prigioni degli altri (1993); Si allontanarono alla spicciolata (1996), in collaborazione con il figlio Luca; Il malore attivo dell'anarchico Pinelli (1996); Il passato remoto (1997); Sentenze (1997); A doppia mandata (1997); Lo specchio di Sarajevo (1997), in cui raccontò la sua esperienza durante l'assedio della città bosniaca; Ferri battuti (1999); Altri Hotel (2002) (n. Trieste 1942).